Alla fine di un amore: una scelta difficile

Le utime dal diario

La lella
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Lella fin da piccola, ho sempre seguito questo motto: "sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". Credo che la sessualità e l’identità siano elementi soggettivi, tanto che qualsiasi regola non sarebbe mai quella perfetta. Nessuno di noi è solo una cosa e non esiste una definizione che possa andare bene sia per me che per te. A dire il vero, esiste un’etichetta in cui mi sento perfettamente a mio agio ed è proprio l’essere me stessa, perché è fatta su misura per me, racchiude tutto ciò che sono ed è pronta ad accogliere ciò che sarò.

Quando penso a questi ultimi tre anni, mi sento come se stessi guardando il riflesso di una relazione che, da vivida e piena di colori, si è trasformata in un’ombra grigia. Non c’è più luce, solo frammenti sparsi di un tempo in cui eravamo felici. Forse è stato un sogno, o forse la realtà è diventata troppo pesante per sostenere quello che avevamo costruito insieme.

Tre anni. Tre anni senza dialogo, senza contatto fisico, senza il calore di un amore che prima ci avvolgeva. Oggi mi sembra di condividere la casa con una coinquilina, non con la donna che amo. Mi chiedo spesso: dov’è finito tutto questo? È sparito nel nulla?

Il peso della rabbia

Quest’anno è stato ancora più difficile. Ho sentito la tua rabbia crescere, un’emozione che sembrava voler distruggere qualsiasi possibilità di riconciliazione. E sai qual è stato il momento in cui ho capito che per te era tutto finito? Quando ho ripensato a quello che mi raccontavi di Karine. Le tue parole di allora suonano come un’eco della nostra realtà di oggi. È come un ciclo che si ripete, e questa volta io sono la protagonista della fine.

So che non mi ami più. Non è una supposizione, è qualcosa che sento. Lo vedo nei tuoi occhi, nel modo in cui mi parli, nella distanza che metti tra di noi. Eppure, sei ancora attenta, gentile in qualche modo, ma sembra più affetto che amore. E affetto e amore, lo sappiamo bene, sono due cose molto diverse.

Un cambiamento che fa paura

Per tutta la vita ho cercato di andare avanti, di sorridere anche quando la strada era difficile. Ma ora non mi riconosco più. Questo mi ha cambiata, e non in meglio. Mi sento cupa, piena di paura, come se avessi perso quella scintilla che mi rendeva me stessa. Non è questa la persona che voglio essere.

Ho bisogno di fare le mie scelte, di vivere la mia vita senza paura di un tuo giudizio. Mi sento costantemente sotto esame, preoccupata di fare qualcosa che potrebbe infastidirti. Anche nelle piccole cose, come cucinare o fare il bucato, il tuo sguardo mi pesa addosso. Voglio tornare a essere libera, voglio commettere errori, imparare, crescere. Ma ogni tentativo sembra finire con una tua critica, come se fossi un’alunna che non impara mai abbastanza.

Il muro tra noi

Non è solo una questione di piccole cose, però. Il problema è molto più profondo. È come se tra noi si fosse creato un muro fatto di incomprensioni, rabbia e silenzi. Un muro che non so più come abbattere. Abbiamo sognato insieme, abbiamo raggiunto obiettivi che sembravano impossibili. E ora, che dovremmo goderci tutto questo, non rimane più niente.

Ti chiedo di riflettere. Di capire cosa vuoi davvero. Io so cosa provo per te, ma ho bisogno di sapere se anche tu vuoi restare con me. Questa situazione non fa bene né a me né a te. E anche se ho una paura immensa della tua risposta, è arrivato il momento di affrontare la verità.

Le parole che fanno male

Quello che mi fa più male, però, sono le parole. Quelle parole dure, offensive, che mi rimbombano in testa anche quando non voglio. “Piccola stupida”, “cretina”, “povera scema”. Non so nemmeno come trascriverle tutte, ma sono lì, un promemoria costante di quanto sia fragile il nostro legame. E quando le sento, non posso fare a meno di pensare: questo non è amore, non può esserlo.

Una decisione inevitabile

Scrivere queste parole non è facile. Ogni frase è come un coltello che affonda un po’ di più nella consapevolezza che, forse, sto mettendo fine a tutto. Ma non posso più continuare così. Ho bisogno che tu capisca cosa vuoi davvero, che decida se vuoi restare al mio fianco o no.

E sì, ho paura. Paura di perdere tutto, di perdere te. Ma non posso più ignorare quello che provo, non posso più vivere con questa tensione costante. La palla è nel tuo campo ora. Spero solo che, qualunque sia la tua scelta, possiamo entrambi trovare un po’ di pace.

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