Che nottata, ragazzi. Non so voi, ma quando la testa non collabora e si mette a girare a mille all’ora, io perdo il sonno. A peggiorare la situazione c’è stato il vento, quello cattivo, che sbatte le finestre e sembra urlarti “non dormirai mai!”. Beh, ci è riuscito.
Questa mattina, tra il sonno che mi tirava per i capelli e il dovere che mi strattonava dall’altra parte, ho deciso di mettermi al lavoro sul nuovo canale YouTube del Diario di una Lella. Sì, ho ceduto. Era ora, no? Però ora ho un problema: come organizzo il tutto? Ho passato ore a cercare di capire se iniziare con i video più vecchi o con qualcosa di fresco e nuovo. È come scegliere tra pizza e sushi, entrambe ottime idee, ma incompatibili se hai un solo stomaco… o un solo canale.
Nel frattempo, ho riesumato un vecchio video (qui il link se youtube non l’ha bloccato 🤣) che avevo montato anni fa per una serata speciale al bar di Inès. Parliamo di dieci anni fa, eh, quando il montaggio video significava combattere contro programmi che crashavano ogni due minuti e file che si corrompevano al solo guardarti. Nonostante tutto, quel video è ancora lì, una piccola reliquia che ho deciso di riportare alla luce. Non si butta via niente, soprattutto se ci hai versato litri di caffè (e qualche lacrima) per farlo.
Il libro che aspetta di vivere
Ma non c’è solo YouTube nella mia vita, no no. Ho ancora qualche libro che aspetta il suo turno. Uno è finito ma non revisionato, lasciato lì come una tazza di tè dimenticata sulla scrivania: freddo, abbandonato, ma con del potenziale. Sapete qual è il problema? Odio non finire le cose che inizio. Eppure, è una mia specialità. Ho quella terribile tendenza a iniziare progetti con la foga di un maratoneta al primo chilometro e poi… rallentare.
Oggi pomeriggio, però, mi ci metterò sul serio. Scriverò qualcosa, qualsiasi cosa. Anche solo un paragrafo. Anche se fosse una lettera di scuse al vento per averlo insultato stanotte. L’importante è scrivere.
Videogiochi: il caos creativo
Quando la scrittura mi avrà stancata (o viceversa), passerò ai videogiochi. Sì, perché sto lavorando a un progetto di sviluppo che mi sta facendo sudare più del Taïso (ah, non preoccupatevi, ci arrivo al Taïso, promesso). Ma ho lo stesso problema della scrittura: inizio piena di idee, creo mondi, personaggi, trame, e poi… mi perdo nei dettagli. Mi ritrovo a discutere con me stessa se un personaggio dovrebbe avere i capelli rossi o castani, come se da quella scelta dipendesse il destino dell’intero universo videoludico.
Taiso con la prof Reiko
E parlando di sudore, stasera ho una sessione di Taïso con la prof Reiko. Ora, se non sapete cos’è il Taïso, lasciate che ve lo spieghi. Pensate a una combinazione di stretching, esercizi di respirazione e movimenti che ti fanno sentire come un ninja in pensione che cerca di tornare in forma. È rilassante e faticoso allo stesso tempo, ma soprattutto, è il mio modo di rimettere insieme i pezzi di una giornata caotica.
Una passeggiata contro il vento e il caos
Ma prima di tutto questo, c’è una missione da compiere: portare fuori i cani. Loro non si curano del vento, anzi, sembrano amarlo. Io? Meno. Ma come si fa a dire di no a quegli occhioni imploranti? Quindi sì, mi armerò di cappotto, sciarpa, guanti e, probabilmente, un casco da motociclista, e affronterò il vento con il coraggio di chi sa che alla fine tornerà a casa fradicio e spettinato.
Ecco, questa è la mia giornata. Tra blog, scrittura, YouTube, videogiochi e cani, sembra tutto un caos. E forse lo è. Ma è un caos che amo. E mentre il vento ulula là fuori, io continuo a scrivere, a creare, a vivere. Un po’ alla volta, ma sempre con un sorriso (e magari un pizzico di autoironia).
E… ultimo commento stupido: Ninjaaaaaaaaaaaa 🤣