Arriva il momento in cui una persona, stanca ed affaticata, ben pensa di doversi fermare, anche se solo per un istante. Ebbene, a volte non è così. Spesso gli eventi schiacciano inevitabilmente, e così persevera un flusso continuo che crea una sensazione di non ritorno. Si, pensavo che almeno per un mese mi sarei fermata e riposata, per il mio problema alla gamba. Invece non ho fatto altro che accettare inviti con l’idea che tanto fra poco sarò invalida per un mesetto o giù di lì e che nessuno mi verrà ad aiutare o sostenere. Quindi carpediem, mi godo la giornata come viene. Ho congelato il mio fragile cuore diventando una delle persone fredde e insensibili che tanto odiavo, anche se in realtà mi rendo conto che si tratta soltanto di una forma di protezione. Si, perché come dicevo prima, dopo l’operazione nessuno mi starà accanto. Non è che la cosa m’interessi minimamente: quando tornerò in salute so già come dovrò comportarmi. Dovrò riprendere audizioni e concorsi e concentrarmi sulla mia carriera. Si. L’amore mi ha già fatto cadere una volta, distogliendomi dal mio obiettivo principale, il teatro, ma non lascerò che accada di nuovo. Si, so amare, ma se non trovo una persona che è disposta a farlo come lo farei io stessa, non ne varrebbe assolutamente la pena. Senza sosta, perché il mio cuore non ha smesso di battere per un secondo. Ho amato, ho lasciato amare, anche se il sentimento non era reciproco, ed insomma, ora mi ritrovo ad inseguire gli eventi, che m’impediscono di riposare.
Ebbene, un giorno un amico mi disse: “Ma quante cose hai fatto nella vita? Sei un vero e proprio personaggio di un libro, potresti addirittura essere la mia ispirazione.”
Questa cosa mi fa sorridere, perché non ci avevo mai pensato. Venticinque anni, e non c’è mai stato un solo giorno in cui non ho dato il massimo o che non abbia sperimentato, curiosato o nel quale non mi sia avventurata in qualcosa che sarebbe andata a finire male. Ora mi sento tutto e niente. Sono una persona d’ampie vedute, amo tutto, la cultura, l’arte, l’intelletto, lo sport. Ma concretamente non sono brava in niente, se non, forse, nel canto. Da oggi dovrei impegnarmi di più. Da quando ho deciso di cambiare strada, lasciare il repertorio da soprano per quello di mezzosoprano, mi sono perlopiù divertita, come un vero contralto. Forse era questo il mio obiettivo: prima immedesimarmi in ciò che non ero per poi iniziare il vero e proprio studio. Ora direi di essere pronta.
Senza sosta, perché un’anima tormentata e irruente come la mia non si ferma mai davanti agli ostacoli, ma ci si butta a capofitto, anche sapendo che potrebbe farsi molto male.