28 Dicembre 2020
Sono trascorsi più di trenta giorni dalla mia seconda operazione, e finalmente oggi sono tornata a lavorare.
Non fisicamente parlando, a causa del Covid-19 lavoriamo tutti in smart working. E meno male perché qui non smette di nevicare! E sono incapace di guidare sulla neve.
Come ogni mattina, riunione alle nove per fare un piccolo briefing. Non mi sono persa un granché, ma chissà per quale motivo mi toccherà sviluppare un programma molto complicato. Ovviamente aspettavano il mio ritorno. Da una parte è più che normale, essendo ormai l’unica senior developer dell’azienda.
La giornata scorre tranquilla, con pausa pranzo verso le 13 e il pomeriggio quasi libero, il che mi ha permesso di aggiornare il diario con dei miei vecchi post del 2013 e 2014.
E il pomeriggio, come sempre, una catastrofe! Si perché non esiste mai un giorno senza turbolenze… Infatti il mio cane è scappato – di nuovo – e l’abbiamo trovato a sei chilometri da casa. Meno male che ha due numeri di telefono scritti sul collare. In ogni caso ha un vizio più che fastidioso, ovvero quando lo chiamo non torna. Mi guarda con un’aria di sfida e va avanti da solo. Lo seguiamo, allora si mette a correre come un pazzo vicino alla macchina . Fino a casa, per fortuna!
Fra una litigata e l’altra con Inès, la giornata finisce con Netflix e la trilogia di Balthazar. Un bellissimo thriller, lo consiglio!
29 Dicembre 2020
Stesso inizio giornata di ieri, riunione, caffè eccetera. Penso che oggi sarà una giornata tranquilla. Domani invece inizierà la pianificazione del “big project”. Penso che sarà una sfida stimolante, ho bisogno di evolvere. Infatti non vedo l’ora di rincominciare con il mio amico, Frank, la programmazione di videogiochi. Abbiamo messo in sospeso un bel po’ di lavori e vorrei portarne a termine qualcuno entro la fine dell’anno.
Ieri fra una cosa e l’altra ho ripreso contatto con Morgana. Lo so, mi direte, è una “never ending story”! Ma no, non è come pensate. Mi piace parlare con lei, anche dopo tutte le vicende che abbiamo vissuto. Portare rancore non serve a niente, e soprattutto bisogna calcolare che all’epoca eravamo due adolescenti. Durante gli anni possono cambiare tantissime cose. 🙂
Ora continuo a lavorare, ma prima vado a farmi un bel ginseng!