2 anni dopo “Titane” di Julia Ducournau, Agathe Rousselle fa ritorno a Cannes, questa volta in “Stranger” nel cortometraggio diretto a quattro mani da Jehnny Beth e Iris Chassaigne. Nella pellicola, Agathe Rousselle recita accanto a Jehnny Beth.
Questo film viene presentato alla Settimana della Critica al Festival di Cannes 2023 nella categoria cortometraggio in proiezione speciale.
Sono passati 548 giorni da quando A non sente più nulla, da quando è assente dalla sua vita. Una notte, appare J e la trascina con sé, cercando in tutti i modi di far ripartire il suo cuore. STRANGER è una favola musicale, la storia di un ritorno alla vita.
Le due attrici, che si percepiscono molto compagne nella vita, giocano con dualità e complementarietà come spiegano nel video posto all’inizio di questo articolo. Si percepisce una forte emozione e un piacevole piacere nel vederle completarsi l’una con l’altra, tra musica e scene cinematografiche… Chi non ha mai avuto l’impressione, come loro, di non essere al proprio posto? Che il mondo ruotasse intorno a noi, ma senza di noi? Di essere alla fine estranee al proprio corpo, alla propria mente?
Un cortometraggio da scoprire presto al cinema, per quelli che proiettano cortometraggi prima dei lungometraggi, o altrimenti nei festival. Jehnny Beth sta per pubblicare il suo nuovo album a breve.
In soli tre cortometraggi, Iris Chassaigne, trentenne, ha già impresso il suo sguardo sulla mappa del cinema francese. Ci si aggira nei suoi film come si percorrerebbero i paesaggi di un territorio popolato da anime solitarie, luoghi di passaggio in cui fluttuerebbe un profumo di erotismo queer. È un’area di servizio in “Les Gens qui roulent la nuit“, è un centro commerciale in “Swan dans le centre“, presentato alla Settimana della critica l’anno scorso. In questo film, una giovane commessa indaga sulle abitudini dei clienti di un tempio del consumo. Al telefono, con una voce pacata e discretamente titubante, la regista racconta: “È questo luogo di disagio che mi piace. Ciò permette incontri inaspettati e strani. I bagni dei centri commerciali possono essere spazi di crociera per ragazzi gay. Volevo spostare tutto questo con una storia di donne lesbiche, sono spazi che esistono poco per loro“.
Da bambina, Iris trascorreva gran parte del suo tempo su aerei e negli aeroporti a causa del padre viaggiatore, un elemento senza dubbio determinante in questa voglia di “parlare di personaggi strani che si sentono estranei al mondo, che hanno il senso di essere un po’ inadatti”. Più tardi, da adolescente, è accanto ad Alain Guiraudie (in particolare il film “Ce vieux rêve qui bouge”) e Chantal Akerman (“la lunga scena di sesso di “Je, tu, il, elle” era un riferimento per “Swan”…) che trova una casa, questa volta nel cinema. Il suo ultimo cortometraggio, il bellissimo “Stranger”, proiettato quest’anno alla Settimana della critica, è un film in forma di fable musicale notturna con Jehnny Beth e Agathe Rousselle, “la storia di un ritorno alla vita” nata dall’incontro di due solitudini – il margine sempre al centro.