E’ possibile che, durante un periodo particolare, vi siate chiesti quando è il momento di prendere una decisione importante.
Bene, è la domanda che mi sto ponendo ultimamente.
Sto cumulando due lavori per poter andare avanti, ritardando la mia vera passione.
Uno dei due è a tempo indeterminato. Sono mesi che aspetto una promozione o perlomeno un aumento e non accade nulla.
Diciamo che il problema non è veramente il fattore economico, oddio si, se poi sono costretta a fare altre quindici ore supplementari a settimana, ma il fatto che non mi piace quello che faccio, e per questo motivo evito di implicarmi.
Sto riflettendo ad un modo per vivere della mia passione, cosa che oggi sarebbe assolutamente fattibile.
Ma prima di farlo devo assolutamente risolvere un punto che mi impedisce di dirigere un’impresa.
L’altro lavoro, infatti, è la parte freelance. E qui arriva la nota dolente. Non riesco a farmi rispettare, ma questo sia nella vita che nel lavoro.
Questo me lo fece notare il mio ex amico, Leon, del quale ho parlato spesso, ma anche ieri, Cristiano, il mio amico e collaboratore, leggendo uno dei miei recenti sogni.
Dieci anni fa ero una leonessa. Una guerriera. Quando volevo qualcosa, ero li, mi imponevo, ero aggressiva.
Oggi sono l’esatto contrario.
Che cosa è successo?
Non lo so. E questo è il lavoro che devo fare: capire il perché di questo cambiamento.
E’ più che sicuro che nella vita privata non mi sia mai fatta rispettare. Né da Cassandra, né da Ines, né da Morgana. Le altre storielle non penso, perché fanno parte dell’adolescenza.
Un vero disastro.
Che sia proprio questo il problema? Forse mi sono lasciata ridurre in mille pezzi da queste esperienze negative? Oppure è a causa dei drammi? O dell’infanzia complicata?
Direi piuttosto le relazioni amorose. O, perlomeno, punterei di più su questa strada.
Forse è a causa dei “troppi compromessi“, che alla fine mi hanno resa debole e incapace di impormi correttamente.
Ricordo di quanto mi sia ridicolizzato con Morgana, che finalmente mi prendeva e mi mollava a suo piacimento, e questo nell’arco di cinque anni, per poi dirmi che preferiva gli uomini, di quanto sia stata sciocca a credere che Cassandra volesse ancora di me solo per la mia appartenenza fisica, anche dopo il suo trasloco a 900 km di distanza. La mia stupidaggine nel credere che ci sia sempre del buono nelle persone, quando in fondo sono solo delle pere marce.
È il momento giusto per prendere una decisione, di rimboccarmi le maniche e di lavorare su me stessa. A partire da adesso.
Perché è ora o mai più.
E se devo scegliere fra il leone e la gazzella, preferisco ritornare ad essere il leone.